
Hai presente quando ti ritrovi in classe a ripetere mille volte la stessa cosa senza ottenere ciò
che stai chiedendo o quantomeno non in maniera duratura?
Ci riferiamo ai momenti in cui chiedi attenzione o silenzio; in cui esorti un bambino a non disturbare la lezione o a non fare lo sciocco; in cui gli chiedi di collaborare o di smetterla di fare sempre quello che vuole ecc.
E sappiamo bene che la tua intenzione è di essere d’aiuto e di migliorare le condizioni in classe, per aiutare i bambini ad agire comportamenti portatori di armonia e miglior condizione di apprendimento per tutti.
Solo che ti trovi a ripetere mille volte le stesse cose e NON SERVE A NULLA! Non è così?
È davvero frustrante!
Ti comprendiamo e sappiamo di cosa stai parlando!
Tutti dicono che questo accade perché i bambini non sono più quelli di una volta:
- non ascoltano
- non sono attenti
- non riconoscono la figura adulta
- non rispettano le regole
- sono distratti da playstation e telefonini
E i genitori:
- non si occupano più della loro educazione
- non collaborano con gli insegnanti
Oppure pensi di essere tu a non essere capace…
Il vero problema è che siamo abituati a intervenire bloccando le difficoltà attraverso minacce, punizioni, alzare la voce, dire cosa si deve e non si deve fare, cosa è giusto e cosa è sbagliato.
E crediamo si debba fare così perché:
- ai nostri tempi “funzionava”
- è ciò che nella maggior parte dei casi abbiamo ricevuto e appreso
- è la strada più battuta
Solo che NON funziona. Lo sappiamo, NON funziona.
La vera causa è che stiamo bloccando un sintomo: non stiamo andando alla radice del problema.
Per questo non è risolutivo, così come non è risolutiva una pastiglia per far passare definitivamente il mal di stomaco.
Facciamo un esempio.
Spesso capita che i bambini facciano confusione parlando uno sull’altro, disturbando la lezione e mettendoci in difficoltà, quindi cerchiamo di bloccare ciò che sta accadendo utilizzando le modalità che conosciamo, che abbiamo sempre visto utilizzare dagli altri e che oramai scattano in automatico. Per esempio chiediamo di smetterla e di fare attenzione.
Ha poca importanza se lo chiediamo in modo morbido o più duro; se minacciamo, puniamo o premiamo: il problema si ripresenterà, perché stiamo bloccando il sintomo e non stiamo andando alla sua radice.
Andare alla radice, per noi significa capire assieme ai bambini cosa sta accadendo; capire qual è il problema, come è fatto e a cosa porta; decidere se ci interessa mantenere questa condizione o se possono esserci strade e soluzioni migliori per tutti.
I bambini sono felici di essere chiamati in causa per trovare nuove soluzioni quando non sono giudicati per ciò che sta accadendo
Noi questo lo facciamo in 5 passi, che durante il workshop condivideremo con te:
- SVELARE la vera natura del problema – attraverso metafore, storie, vignette e scenette -scoprendo assieme ai bambini che quasi sempre il problema appartiene al mondo intero
- RICONOSCERE a cosa porta e quali condizioni limitanti crea
- VALUTARE se ci interessa mantenere il problema o cambiare
- SCEGLIERE la nuova strada, la nuova direzione
- MANTENERE la rotta
IMPARERAI
- Tanti esempi ampiamente sperimentati dove sono stati applicati questi 5 passi
- Utilizzo di metafore, storie, vignette e scenette
- I 5 “motori” interiori che mettono il turbo alla nostra comunicazione
- Costruire modalità d’intervento tue sulle tue specifiche difficoltà
Utilizzando domande, metafore, storie, brevi scenette e vignette, scoprirai come rendere la tua comunicazione più efficace e come:
- Stupirli
- Attirare la loro attenzione
- Coinvolgerli direttamente
- Trasformare il problema in
- un’affascinante scoperta
- un nuovo apprendimento per tutti
- una nuova scelta e direzione comune
E i bambini apprenderanno che
- Le difficoltà che via via si presentano in classe sono le stesse difficoltà del mondo
- Non le hanno inventate loro e non ne hanno colpa
- Possono trovare nuove soluzioni entusiasmanti e innovative